In passato avevo già sottolineato che “una mela al giorno toglie il medico di torno… ma non più di una!” Ed infatti, nonostante la frutta sia estremamente ricca di numerose vitamine, antiossidanti e fibre, ci sono numerosi dati scientifici che dimostrano come una dieta ricca di frutta possa essere lesiva per i pazienti con problemi di metabolismo, diabete, sovrappeso o obesità.
Il principale motivo è essenzialmente legato al fatto che tutti i frutti sono estremamente ricchi di zucchero, nella fattispecie il fruttosio, e come tali non possono essere consigliati a chi deve assumere una dieta ipocalorica.
Ciò che sorprende, è che un recente articolo uscito su Cell Metabolism ha dimostrato come una dieta ad alto contenuto di fruttosio può compromettere la capacità del fegato di metabolizzare i grassi molto più di quanto non lo faccia una dieta ricca di glucosio.
I ricercatori del Joslin Diabetes Center di Boston hanno confrontato gli effetti del metabolismo epatico dei grassi di sei diverse diete: normale, ad alto contenuto di fruttosio, ad alto contenuto di glucosio, iperlipidica, iperlipidica e ad alto contenuto di fruttosio, iperlipidica ad alto contenuto di glucosio.
Per valutare l’efficacia della degradazione dei grassi hanno misurato l’enzima Cpt1a (carnitina-palmitoil transferasi 1a), responsabile del trasposto degli acidi grassi a livello dei mitocondri, dove vengono degradati. Sorprendentemente, solo nella dieta ricca di grassi e fruttosio i livelli di Cpt1a sono bassi, indice di un’attività limitata, il che significa che i mitocondri non possono esercitare in maniera ottimale la loro funzione di “smaltimento” degli acidi grassi. Inoltre, solo in caso di una dieta ricca di fruttosio si sono osservate al microscopio anche alterazioni morfologiche dei mitocondri all’interno delle cellule del fegato.
Questo interessante studio fa supporre che un alto contenuto di fruttosio nella dieta non fa bene alla salute non perché apporti più calorie, ma perché produce effetti negativi sul metabolismo lipidico a livello mitocondriale nella cellula epatica, facendo accumulare grasso nelle cellule del fegato e portando così alla steatosi. Il glucosio, invece, non ha questo effetto, sebbene non sia da consigliare nei pazienti con steatosi perché induce insulino-resistenza.