Siamo reduci da un periodo di ponti e festività in cui abbiamo sicuramente apprezzato le grigliate in compagnia, ma in cui forse l’apporto di proteine animali è stato un po’ eccessivo…
Un ottimo alimento che in questo periodo si trova con facilità è rappresentato dalle fave. Si tratta di legumi che si possono consumare sia crudi che cotti, ed hanno ottime proprietà organolettiche: sono infatti ricche di fibre, aminoacidi essenziali (cioè che non possono essere prodotti dal nostro organismo), vitamina K e vitamina B6. Le fave sono state consumate in abbondanza sin dall’antichità, dove erano considerate “la carne dei poveri”. E’ infatti opportuno ricordare che come tutti i legumi le fave non andrebbero considerate come dei contorni, ma bensì come dei secondi veri e propri, in quanto sono alimenti con una buona quantità proteica (26g/100g).
Il principale vantaggio delle fave è che sono i legumi con minor apporto calorico (341kcal/100g), ma comunque con un ottimo apporto nutritivo di oligoelementi, e pertanto sono molto utili per chi avesse in mente di perdere i chili accumulati nel corso dei ponti pasquali in vista dell’estate.
Un’altra importante caratteristica di questi legumi è l’elevata digeribilità. E’ preferibile mangiarle crude quando non sono ancora completamente mature, viceversa è meglio cuocerle quando sono giunte a piena maturazione. In questo modo, restano nello stomaco per meno di un’ora, rendendo così il processo digestivo più semplice. Ciò è ancora più utile per chi soffre di disturbi digestivi dovuti al cambio di stagione, di cui avevamo parlato qualche tempo fa… Per chi fosse affetto da gastrite, comunque, potrebbe essere utile togliere la pellicina che le ricopre.
Fave e malattie
- Le fave sono ricchissime di ferro, e pertanto sono utilissime in caso di anemia. Viceversa, in alcuni casi purtroppo non così rari, se è presente una mutazione genetica del gene G6PD, il consumo di questi alimenti scatena una grave anemia emolitica (cioè che porta alla distruzione dei globuli rossi). In questo caso si parla di favismo, e le persone che hanno questa malattia genetica devono stare molto attenti al contatto con le fave.
- Come tutti gli alimenti ricchi di fibre, le fave hanno un’azione protettiva sul rischio cardiovascolare, riducendo il colesterolo LDL.
- Le fave contengono abbondanti quantità di dopamina, e per questo hanno un effetto benefico sui sintomi riportati dai pazienti affetti da Malattia di Parkinson e da Depressione.
- Un’altra particolare azione di alcuni microelementi delle fave (gli estratti metanolici) ha effetti nel contrastare l’invecchiamento cellulare, riducendo i radicali liberi come dimostrato da questo interessante studio giapponese.
- Infine, l’abbondanza di acido folico rende le fave un alimento particolarmente utile in caso di gravidanza, dove è altamente consigliata l’assunzione di questo oligoelemento per minimizzare il rischio di malformazioni del feto.