vera diarrea

Uno dei sintomi più comuni in un ambulatorio di gastroenterologia è indubbiamente la diarrea. Spesso però ai pazienti non è chiaro cosa va definito come diarrea e cosa è invece una normale variazione dell’alvo. In questo senso, dobbiamo riferirci ad una consensus conference internazionale, che si tiene periodicamente a Roma, con l’obiettivo di classificare i disturbi funzionali gastrointestinali. L’ultima versione (Roma IV) si è svolta nel 2016.

Innanzitutto, va sottolineato che andare in bagno più di una volta al giorno non è necessariamente un problema. Infatti, i criteri di Roma IV stabiliscono che andare in bagno fino a 3 volte al giorno è da considerarsi normale. Ci sono numerosissimi motivi non patologici per cui una persona può aumentare il numero delle evacuazioni giornaliere, primo tra tutti un aumento dell’ingestione di fibre e di liquidi. Anche gli stress emotivi possono indurre un aumento della frequenza evacuativa, attraverso una attivazione del sistema adrenergico sia a livello cerebrale che soprattutto a livello dei neuroni del sistema nervoso enterico.

Un altro aspetto chiave è la consistenza delle feci, che va valutata sulla scala di Bristol, che è una rappresentazione grafica che ci permette di standardizzare la forma e la consistenza del materiale fecale. Le feci Bristol 5, ad esempio, caratterizzate da pezzi separati molto morbidi, ancorché non classicamente formati come normalmente vengono percepite le feci “normali”, non sono da considerarsi patologiche. Anzi, in molti casi è meglio avere feci scarsamente formate piuttosto che con una consistenza maggiore. Feci Bristol 6 o Bristol 7 (pastose, con bordi frastagliati o addirittura completamente liquide), invece, sono tipiche dell’alvo diarroico e tendenzialmente andrebbero discusse con un medico.

Esiste anche la cosiddetta pseudodiarrea, che è caratterizzata da una o più evacuazioni di feci scarsamente formate o addirittura liquide, che però si presenta dopo alcuni giorni in cui il paziente non è riuscito ad evacuare. E’ infatti molto frequente nei pazienti affetti da stipsi, tipicamente anziani, che sviluppano una massa di feci estremamente dure all’interno del colon (fecaloma), che sono difficilissime da espellere per la loro estrema disidratazione; l’organismo prova ad espellerle riuscendo solo ad espellere i liquidi che cerca di secernere per ammorbidirle, senza riuscirci. Infatti, in caso di pseudodiarrea la quantità della singola defecazione è tipicamente molto esigua, con multiple evacuazioni frammentate.

Quando consultare un medico?

E’ opportuno programmare una visita gastroenterologica ambulatoriale quando:

1)     La diarrea ha avuto una evoluzione in senso cronico

2)     La diarrea ha un impatto significativo sulla qualità di vita del paziente

3)     Insieme alla diarrea si evidenzia la presenza di sangue nelle feci

4)     La diarrea è insorta in un paziente fragile (anziani, pazienti con altre comorbidità, pazienti in terapia immunosoppressiva o comunque con deficit immunologici…)

5)     La diarrea compare dopo un possibile contatto con agenti infettivi, come ad esempio durante o dopo un viaggio in Paesi con condizioni igieniche non ottimali


Un evento singolo diarroico, ma anche 2-3 giorni di evacuazioni multiple, specialmente in un paziente giovane senza comorbidità, invece, generalmente non deve preoccupare, perché è verosimilmente legato ad una infezione virale che solitamente ha un decorso autolimitantesi. L’unico accorgimento da tenere bene in mente è di assicurare una adeguata idratazione.

La “vera” diarrea
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