Il bruciore di stomaco, anche detto pirosi epigastrica, è uno dei disturbi gastrointestinali più frequenti. Spesso non è localizzato solo a livello addominale in regione epigastrica, ma anche dietro lo sterno e/o irradiato posteriormente. Si realizza quando i recettori dolorifici della mucosa dello stomaco e dell’esofago vengono sollecitati dall’acidità del succo gastrico. Ovviamente, il pH del succo gastrico è normalmente acido, per cui si avverte la sensazione di bruciore solo quando aumenta particolarmente l’acidità oppure quando i recettori sono ipersensibili.
Quando viene consumato un pasto particolarmente abbondante o indigesto lo stomaco tende a produrre una maggiore quantità di acido, per cui è molto frequente che dopo circa un’ora dal pasto possa insorgere il bruciore. Se il fatto è acuto e dura qualche ora in modo episodico, solitamente non è necessario intervenire e il fenomeno tende ad autolimitarsi. Viceversa, se il problema tende a presentarsi frequentemente, magari associato ad altri sintomi come il rigurgito o la sensazione di digestione difficoltosa anche a seguito di pasti più leggeri, è opportuno consultare un medico perché potrebbe essere opportuna una terapia specifica.
Cause
Tipicamente il bruciore di stomaco è associato alla presenza di gastrite, cioè di una infiammazione della mucosa dello stomaco in risposta alla eccessiva secrezione di acido all’interno del succo gastrico; nelle forme più gravi, si può osservare anche in caso di ulcera gastrica o duodenale. Se il bruciore è retrosternale, soprattutto se associato ad altri sintomi come il rigurgito, è invece probabile che il sintomo sia legato alla risalita del succo gastrico in esofago (reflusso gastroesofageo): infatti, l’esofago non è rivestito da una mucosa abituata ad un pH acido, per cui se avviene un reflusso gastroesofageo è fisiologico che i recettori esofagei generino questo sintomo.
Molti sono i fattori causali implicati in entrambe le eventualità:
- L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale: è infatti molto più probabile che i cibi grassi (ad esempio oli cotti, salumi, formaggi), gli alimenti già naturalmente acidi (ad esempio il caffè o i pomodori, soprattutto se fuori stagione) o l’assunzione di bevande gassate possano favorire l’insorgenza del sintomo, perché sono tutti fattori in grado di causare la gastrite ed il reflusso gastroesofageo.
- Un altro fattore particolarmente importante è l’uso di alcuni farmaci come gli anti-infiammatori non steroidei (FANS), che possono irritare direttamente la mucosa gastrica causando una gastrite acuta.
- L’attività fisica anaerobica, il sovrappeso e la gravidanza invece sono più frequentemente responsabili del reflusso gastroesofageo, perché aumentano la pressione intra-addominale.
- Ultimo fattore, ma spesso presente nei pazienti affetti da bruciore di stomaco, è lo stress. Infatti, molti studi hanno dimostrato che uno stato emotivo particolarmente sollecitato può indurre direttamente una ipersecrezione acida, che può causare una gastrite o addirittura un’ulcera gastrica. L’altro aspetto fondamentale dell’influenza dello stress su questo sintomo è legato alla percezione del bruciore: una persona più stressata tende ad avere una ipersensibilità viscerale, per cui è possibile che possa avvertire il sintomo anche quando il pH gastrico è assolutamente normale senza alcun tipo di lesione organica dello stomaco, e in assenza di reflusso gastroesofageo. In questi casi è particolarmente importante il ruolo del medico che deve essere in grado di fare la diagnosi differenziale, spesso mediante l’esecuzione di una gastroscopia.
Un’altra causa possibile del bruciore epigastrico e soprattutto retrosternale non deve essere mai sottovalutata: è infatti possibile che i pazienti con infarto del miocardio possano avere come primo sintomo proprio un bruciore retrosternale irradiato posteriormente, del tutto simile a ciò che avviene con il reflusso gastroesofageo. E’ importantissimo che la valutazione della diagnosi differenziale venga fatta da un medico esperto, in grado di individuarne la causa con i test più opportuni, a cominciare dalla anamnesi (ad esempio, il bruciore legato a stomaco ed esofago è tipicamente post-prandiale, quello legato al cuore è invece slegato dai pasti e spesso associato a sforzi fisici…)