Esami endoscopici
Gli esami endoscopici sono spesso fondamentali in caso di sintomi a carico dell’apparato digerente. Consistono nell’introduzione di un tubo di circa 8-10 mm dalla bocca (nel caso della gastroscopia) o dall’ano (nel caso della colonscopia), contenente alla sua estremità una telecamera che permette di osservare direttamente la mucosa del tubo digerente su uno schermo di un televisore collegato allo strumento. Negli ultimi anni l’ottica e la risoluzione delle telecamere e dei video-processori è migliorata notevolmente e permette di avere una eccellente accuratezza diagnostica. Oltre a questo, gli strumenti endoscopici hanno anche un canale operativo tramite il quale è possibile eseguire biopsie o procedure operative come le polipectomie (asportazione completa di polipi della mucosa gastrointestinale, comunissime lesioni pre-cancerose).
L’EsofagoGastroDuodenoScopia (EGDS), più comunemente conosciuta come gastroscopia, permette la visualizzazione di esofago, stomaco e duodeno in circa 2-3 minuti. Non è in alcun modo dolorosa per il paziente, benché sia comunque da considerare un esame invasivo. Per questo motivo, va eseguito solo in caso di un sospetto clinico preciso, discusso in precedenza con un gastroenterologo che può anche fornire delucidazioni e consigli utili per tollerare meglio l’esame.
La colonscopia permette la visualizzazione della mucosa di tutto il colon e della parte terminale dell’ileo. La durata dell’esame è estremamente variabile a seconda della anatomia del paziente, dato che ogni persona ha una conformazione differente del colon. E’ un esame che viene eseguito non solo in caso di patologia dell’apparato digerente nota o presunta, ma anche in caso di screening per il tumore del colon-retto in presenza di familiarità (per eventualmente identificare e rimuovere un polipo del colon prima che diventi neoplastico). Infatti, la motivazione “oncologica” è sicuramente la più frequente indicazione per l’esecuzione di questo esame, mentre in caso di sintomi gastrointestinali è opportuno anche in questo caso discutere con il proprio gastroenterologo la necessità di una colonscopia che può essere anche particolarmente dolorosa.
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