Una delle cause più frequenti di dolore addominale dopo i 40 anni è legata all’infiammazione dei diverticoli, che sono delle estroflessioni a forma di sacco della mucosa intestinale. Sono estremamente frequenti con l’andare degli anni, e sono molto più comuni nel tratto sinistro del colon (sigma e colon discendente), anche se in alcuni pazienti possono essere presenti lungo tutta la lunghezza del viscere.
Avere i diverticoli non è di per sé una patologia, tanto che la maggioranza delle persone si accorge di averli solo per caso durante una colonscopia eseguita per altri motivi. D’altra parte, se all’interno del diverticolo si accumulano residui fecali, è possibile che si instauri uno squilibrio batterico che causa infiammazione e di conseguenza una diverticolite. Nei casi più gravi, la parete del diverticolo può sviluppare un ascesso con il rischio di perforazione intestinale.
I sintomi di un’infiammazione diverticolare possono variare dalla stitichezza alla diarrea, ma è sempre presente il dolore addominale, solitamente a sinistra ma talvolta diffuso a tutto l’addome. L’intenso meteorismo può far scambiare il quadro clinico con quello della sindrome dell’intestino irritabile. Nei casi più gravi, si osserva muco nelle feci e febbre, nausea o vomito.
L’impatto della dieta nello sviluppo dei diverticoli
I diverticoli sono causati da un aumento di pressione all’interno dell’intestino, e pertanto il rischio aumenta se il bolo fecale è poco idratato e molto solido.
- Infatti, questo studio americano ha dimostrato come una dieta ricca di carne rossa aumenti il rischio di sviluppo di diverticolite, dato confermato anche da una recente revisione sistematica della letteratura scientifica.
- L’altro principale fattore di rischio è rappresentato dall’obesità. Questo studio pubblicato su una delle più importanti riviste gastroenterologiche ha dimostrato che la correlazione tra BMI (il rapporto tra il peso e l’altezza al quadrato) e lo sviluppo di diverticolosi è lineare: quanto più è alto il BMI, quanto più probabile è lo sviluppo dei diverticoli. Il motivo è sempre lo stesso: il paziente obeso ha una pressione intra-addominale molto maggiore rispetto a chi non presenta una grande quantità di grasso addominale.
- Sempre nell’ottica di una genesi legata ad un aumento della pressione addominale, anche i pazienti con stitichezza sono più a rischio di sviluppare diverticolosi, perché lo sforzo defecatorio sottopone l’intestino ad un cronico aumento pressorio.
- Anche l’apporto di alcol con i pasti sembra aumentare il rischio di sviluppo dei diverticoli, sebbene non sia ben chiaro il meccanismo fisiopatologico.
- Allo stesso modo, una recente meta-analisi ha dimostrato che il fumo di sigaretta aumenta il rischio di diverticolosi e delle sue complicanze
Quando il dolore non è causato dai diverticoli
Se il paziente che presenta il dolore addominale a sinistra esegue una colonscopia e non si riscontrano diverticoli, è invece altamente probabile che il dolore sia legato ad una contrazione della muscolatura del colon sinistro e del sigma. Questo si osserva specialmente nei casi di stitichezza, quando l’intestino deve contrarsi con più forza per spingere verso il basso delle feci eccessivamente dure.
Un’altra eventualità, molto frequente nella sindrome dell’intestino irritabile, è che il dolore sia legato ad una distensione gassosa del colon: una eccessiva quantità di aria prodotta da uno squilibrio della flora batterica intestinale può distendere le pareti intestinale, e questa tensione può essere dolorosa.
Altre volte il dolore addominale è frutto di una ipersensibilità dei neuroni dolorifici presenti all’interno del sistema nervoso enterico: in pratica, è come se il paziente avesse una ridotta soglia percettiva, e pertanto sente come dolorosi stimoli che normalmente non lo sarebbero.
In ogni caso, la priorità in caso di dolore addominale è programmare una visita gastroenterologica, in modo da fare chiarezza ed impostare la miglior terapia possibile.