Il 31 ottobre nella tradizione anglosassone è la festa di Halloween, ma già da parecchi anni ha varcato i nostri confini e sono numerose le feste in giro per l’Italia in cui stasera verranno esposte le famose zucche intagliate contenenti una candela…
Dal punto di vista gastroenterologico, penso possa essere utile parlare brevemente delle proprietà di questo frutto (o meglio di questa famiglia di frutti, dato che ne esistono numerose varietà), con particolare attenzione per i pazienti affetti da disturbi gastrointestinali.
Sebbene esistano centinaia di varietà diverse di zucca (frutto appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee), ed una quindicina siano le più utilizzate in cucina, le sue principali proprietà sono quasi sovrapponibili per le varie specie.
- La zucca è un frutto con un basso apporto calorico per grammo di peso (circa 25 kcal/100gr): infatti, è composta circa al 90% da acqua, con un pressoché nullo apporto di lipidi. Per questo motivo, è consigliata spesso nell’ambito di diete ipocaloriche volte alla riduzione del peso corporeo. Allo stesso modo, è utile nell’ottica di aumento della diuresi contrastando così la ritenzione idrica.
- Il colore arancione denota la ricchissima concentrazione di betacarotene e vitamina A, note sostanze antiossidanti, ottime nel contrastare l’invecchiamento cellulare. In questo senso, non è da sottovalutare l’apporto di vitamina C (9 mg/100gr) e di flavonoidi. Le sostanze antiossidanti di cui la zucca è ricca fanno sì che sia da consigliare in ottica preventiva in particolare per quanto riguarda le malattie cardiovascolari.
- I semi sono ricchi di acidi grassi essenziali a catena corta, come gli omega-3 e gli omega-6, che sono in grado di ridurre il colesterolo HDL, che è la forma che tende a depositarsi nelle arterie aumentando il rischio cardiovascolare. Va comunque segnalato che i semi di zucca hanno un apporto calorico non indifferente (446 kcal/100 gr), per cui è meglio non abusarne.
- Uno degli aminoacidi di cui è ricca, la cucurbitina, ha proprietà antimicrobiche e antiparassitarie, per cui è un ottimo coadiuvante in caso di cistite o di tossinfezioni alimentari.
La zucca nelle malattie gastrointestinali
Non ci sono controindicazioni particolari all’assunzione della zucca nei pazienti affetti da malattie gastrointestinali. L’unica eccezione è legata ai casi di allergia o, ancor più raramente, di intolleranza.
- Nei pazienti con steatosi epatica, la zucca è un ottimo alimento, per via del suo bassissimo indice glicemico. Infatti, a differenza di molti altri frutti, mangiare la zucca non induce un picco insulinico, che tende a peggiorare l’accumulo di grasso nelle cellule epatiche.
- Nei pazienti affetti da dispepsia funzionale o da malattia da reflusso gastroesofageo, la zucca può essere assunta tranquillamente come se fosse un contorno di verdura (sebbene dal punto di vista botanico sia da considerare un frutto). E’ infatti estremamente digeribile sia cotta al forno che lessata e frullata. Non stimola particolarmente la secrezione acida gastrica.
- Nei pazienti affetti da sindrome dell’intestino irritabile, la zucca è consigliata nei pazienti affetti dalla variante stitica: infatti, oltre al notevole contenuto di acqua contiene circa 0.5 gr di fibre, che possono favorire una migliore regolarità intestinale. Nei pazienti con la variante diarroica o la variante mista, è meglio frullarla ed assumerla come vellutata. E’ comunque un alimento da consigliare, per l’alto contenuto di magnesio, in grado di agire sul sistema nervoso enterico modulando il rilassamento della muscolatura liscia intestinale.
- Anche i pazienti affetti da diverticolosi possono mangiare la zucca con serenità, particolarmente nelle fasi in cui i diverticoli non sono infiammati. Il contenuto di fibre, invece, può essere un problema nelle fasi infiammatorie. I semi di zucca possono essere potenzialmente pericolosi nei pazienti con diverticoli di grosse dimensioni, soprattutto se non sono ben masticati, per cui in questo caso consiglio un minimo di attenzione.