La settimana scorsa sono state sospese in via cautelativa le vaccinazioni con il vaccino prodotto dalla AstraZeneca per una sospetta associazione con dei casi di trombosi. Alla riapertura delle prenotazioni, purtroppo molte persone hanno dato la loro disdetta o peggio non si sono presentati all’appuntamento. Sebbene sia comprensibile che un non addetto ai lavori si spaventi a seguito di una sospensione di un vaccino, il fatto stesso che la sospensione sia durata solo pochi giorni perché tutte le verifiche del caso abbiano smentito questa associazione dovrebbe tranquillizzare.
La farmacovigilanza serve proprio a vigilare su possibili eventi avversi, valutarli e deliberare se un farmaco è sicuro oppure no. In questo caso è stato fatto esattamente questo processo, che ci garantisce serenità in merito a questo vaccino.
Un altro punto fondamentale che voglio porre alla vostra attenzione è il concetto di RISCHIO. Come aveva giustamente sottolineato Michele Serra su Repubblica qualche giorno fa, il rischio zero non esiste. Ogni giorno rischiamo in ogni attività che svolgiamo. Rischiamo di bruciarci con il caffè a colazione, rischiamo di fare un incidente per strada, rischiamo di cadere e di romperci un osso della gamba… Rischiamo una intossicazione alimentare ogni volta che mangiamo, così come rischiamo una allergia ogniqualvolta che tocchiamo, inaliamo o ingeriamo un potenziale allergene contenuto in un oggetto, nell’aria, in un alimento. Rischiamo quando prendiamo una aspirina per il mal di testa o un Oki per i dolori mestruali (ogni anno negli USA muoiono circa 50000 persone a seguito di sanguinamento gastrointestinale indotto da questi farmaci). Rischiamo i più svariati effetti collaterali ogni volta che prendiamo un qualsiasi farmaco o integratore, anche se “naturale” (la digossina, che è un farmaco che viene estratto da una pianta, quindi estremamente “naturale”, è uno dei farmaci con più alto rischio in assoluto).
In medicina, così come nella vita di tutti i giorni, ciò che conta di più è il rapporto tra RISCHIO e BENEFICIO. Il rischio di essere investiti è molto basso rispetto alla necessità di doversi recare al lavoro o al beneficio di poter fare una passeggiata. Il rischio di una intossicazione alimentare è molto basso rispetto al beneficio di mangiare un piatto di cozze. Il rischio di avere un sanguinamento intestinale è generalmente basso rispetto al beneficio/necessità di superare i dolori mestruali. Allo stesso modo, il vaccino AstraZeneca ha un rischio, che è INFINITAMENTE più basso rispetto al beneficio e alla necessità di poter debellare la pandemia da COVID, che ha causato e sta causando danni notevoli dal punto di vista sanitario, economico e soprattutto sociale. E l’aspetto sociale è quello a mio avviso più importante: anche i più timorosi dei possibili effetti collaterali si possono rendere conto facilmente che se non ci liberiamo del COVID la vita libera, la vita “normale” sarà sempre più lontana. E penso che qualsiasi rischio valga la libertà di poter uscire quando e dove si vuole.
Certo, si può vigilare sul rischio: seguendo l’esempio dell’intossicazione alimentare, scegliere cozze che vengono da allevamenti controllati riduce molto il rischio. Tornando al vaccino, è bene che la farmacovigilanza controlli che non ci siano rischi eccessivamente elevati o che comunque verifichi se ci sono persone più o meno a rischio per un determinato farmaco o vaccino. Ed è esattamente quello che è stato fatto, senza evidenziare particolari problematiche. Quindi, VACCINIAMOCI!