Nell’ambito delle infiammazioni articolari (artriti), quello delle spondiloartriti è un gruppo eterogeneo di patologie infiammatorie croniche caratterizzate dall’interessamento del rachide (spondiloartriti assiali), delle articolazioni periferiche, delle entesi (zona di inserzione di tendini, legamenti, fasce e capsule articolari sull’osso) ma anche di alcune sedi extra-articolari (per esempio, cute, occhio ecc..).
Al gruppo delle spondiloartriti appartengono la Spondilite Anchilosante, le spondiloartriti periferiche, l’artrite psoriasica, le artriti reattive… particolarmente interessanti sono le spondiloartriti associate alle malattie infiammatorie croniche intestinali (o enteroartriti).
Le enteroartriti sono condizioni caratterizzate dalla comparsa di infiammazione articolare in soggetti affetti da morbo di Crohn o da rettocolite ulcerosa. Si stima che l’artrite si sviluppi in circa il 20% dei soggetti con queste malattie, con una maggiore prevalenza tra i soggetti con morbo di Crohn.
Come per la maggior parte delle malattie autoimmuni, la causa non è nota e lo sviluppo della malattia è legato a molteplici fattori. Per quanto riguarda le spondiloartriti, si riconosce una predisposizione genetica, legata prevalentemente alla presenza dell’allele HLA-B27, su cui possono intervenire alcuni fattori ambientali.
In particolare, nei pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche si ritiene che l’aumentata permeabilità intestinale possa rappresentare un trigger per l’induzione dell’infiammazione articolare.
Il quadro clinico delle enteroartriti
Generalmente, le manifestazioni intestinali precedono quelle articolari. Tuttavia, è possibile che l’interessamento intestinale e quello articolare si presentino contemporaneamente o che l’artrite preceda lo sviluppo della patologia intestinale.
Il quadro clinico più tipico delle enteroartriti è rappresentato dal coinvolgimento delle grandi articolazioni periferiche, più frequentemente ginocchia e caviglie, spesso in modo asimmetrico. L’artrite causa dolore, soprattutto notturno e al risveglio, e tumefazione dell’articolazione interessata, con associata rigidità al mattino e difficoltà nel movimento e nello svolgimento delle comuni attività.
Nei soggetti con enteroartrite, l’infiammazione a carico delle articolazioni può essere transitoria e risolversi senza lasciare esiti nell’arco di qualche settimana, ma gli episodi possono recidivare nel tempo e necessitare di una terapia cronica. Non è detto che la riacutizzazione dell’infiammazione articolare vada di pari passo al peggioramento delle manifestazioni intestinali.
I pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali che presentano una sintomatologia articolare necessitano pertanto di un inquadramento da parte dello specialista reumatologo per una corretta diagnosi e terapia. Parallelamente, i pazienti con artrite che sviluppano sintomatologia intestinale vanno valutati quanto prima dal gastroenterologo, anche perché è possibile in molti casi ricorrere a terapie molto efficaci sia sulle manifestazioni intestinali che su quelle articolari, mettendo un atto un processo multidisciplinare.