Sempre più frequentemente sentiamo dire “questo non lo mangio perché mi fa male”, “sono allergica a questo alimento”, “ho una serie di intolleranze alimentari che mi rendono la vita impossibile”… In effetti, le allergie e le intolleranze alimentari sono uno dei principali motivi per cui vengono consultati i gastroenterologi, tanto è vero che un italiano su 4 è convinto di averne una.
Recentemente è uscito un interessantissimo studio di popolazione, condotto negli USA su più di 40000 pazienti, a cui era stato chiesto se pensassero di essere allergici a qualche alimento, ed il risultato è in linea con quanto si osserva in Italia: un americano su 5 è convinto di essere allergico a qualcosa che mangia. Il consulto del medico però ha poi rivelato che solo il 10% dei pazienti intervistati si è dimostrato veramente allergico.
Allergia o intolleranza?
Innanzitutto dobbiamo distinguere allergie da intolleranze alimentari. Un’allergia è la produzione di anticorpi di tipo IgEverso un determinato allergene, solitamente un componente di uno o più alimenti, in modo analogo a ciò che succede verso gli acari della polvere o alcuni pollini. L’intolleranza è l’incapacità totale o parziale di digerire e metabolizzare un alimento.
Nel caso dell’allergia alimentare i sintomi sono caratteristici e simili a quelli che si hanno per un’allergia da contatto: prurito, arrossamento, calore e gonfiore (in questo caso della lingua e della mucosa orale), ma nei casi più gravi possono diventare generalizzati, fino ad avere gonfiore di tutta la cute del viso, soprattutto di labbra e palpebre. Nel caso dell’intolleranza alimentare i sintomi sono più vaghi: solitamente si può avere diarrea, con dolore addominale crampiforme, nausea, sensazione di cattiva digestione, disappetenza… quello che invece non c’è quasi mai è il sintomo del prurito. A complicare le cose, va detto che la diarrea è un sintomo che spesso è presente in entrambe le condizioni patologiche, ma un gastroenterologo esperto è in grado di distinguere le possibili cause di un sintomo così comune.
La stragrande maggioranza dei test presenti in commercio che si propongono di diagnosticare un’allergia o un’intolleranza alimentare ha una scarsa validità scientifica: spesso questi test non hanno riproducibilità, che significa che se vengono riprodotti nello stesso paziente in due giorni diversi danno risultati diversi, il che ovviamente li rende inutili.
Quando un paziente è convinto di essere allergico o intollerante ad uno o più alimenti, quindi, è opportuno che esegua una visita gastroenterologica, che consiglierà gli esami più utili e scientificamente approvati per dimostrare la presenza di una delle due condizioni patologiche.